La Giornata Mondiale per la lotta contro la Polmonite si celebra il 12 novembre ed è stata istituita nel 2009 dalla Stop Pneumonia Initiative per promuovere un’azione globale finalizzata a migliorare la prevenzione e il trattamento della patologia.

La polmonite è una malattia dei polmoni e più in generale del sistema respiratorio. Un’infiammazione acuta degli alveoli polmonari, che sono dei piccoli palloncini elastici che hanno la funzione di estrarre dall’aria l’ossigeno necessario alle nostre cellule e di rilasciare l’anidride carbonica. Nel paziente affetto da polmonite, gli alveoli polmonari si presentano pieni di liquido provocando tosse e difficoltà respiratorie.

Quest’anno la giornata viene celebrata durante la pandemia da Covid-19 che ha drasticamente innalzato le morti per polmonite. Si prevede una stima di circa 1,9 milioni di morti in più sul bilancio delle vittime del 2020.

E’ una malattia che ancora oggi è la prima causa di morte infantile nel mondo. Paesi come America Latina, Africa e Asia sono in assoluto i più colpiti dalla polmonite e oggi più che mai hanno bisogno di strategie più efficaci per contrastare non solo il covid-19, ma anche le consuete morti per polmonite infantile.

Il Piano di Azione Integrato pubblicato nel 2013 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Unicef prevedeva di ridurre le vittime per polmonite infantile a meno di tre su mille nati, entro il 2025. Ad oggi gli esperti affermano che la malattia si sta riducendo troppo lentamente per raggiungere l’obiettivo finale previsto per il 2030 di porre totalmente fine alle morti prevenibili. Risulta ancora necessario un maggiore sforzo, al fine di estendere la portata, la qualità e soprattutto l’equità dei sistemi sanitari in modo da renderli fruibili ai bambini sottoposti ai maggiori rischi.